mercoledì 20 marzo 2013

Stamattina abbiamo studiato la forma attiva, passiva e riflessiva del verbo.
Ora per esercitarci con i verbi la maestra Katia consiglia  
http://digilander.libero.it/sussidi.didattici/grammaticale/intro_gram.html
Sicuramente  la grammatica non vi sembrerà noiosa.
Parola di Michele Stramazzo! VA

martedì 19 marzo 2013

Evviva è nato ELIA

SONO NATO!
MI CHIAMO ELIA CUCCURU
PESO 3,5 Kg SONO LUNGO 50 cm.
HO I CAPELLI BIONDI E GLI OCCHI NERI.
SONO IL FRATELLINO DI GIORGIA.

Partiamo insieme

                                                   
 19 marzo 2013

PARTIAMO INSIEME

Fermati, papà, ascoltami...
Tu sei per me una guida sicura
con te non ho paura.
I tuoi occhi sono come fanali
che accendono il mio interesse e mi illuminano di felicità.
Veloce come il vento sfrecci
quando senti che ho bisogno di te
accelleri per arrivare al traguardo e vieni in mio aiuto.
Papà, accompagnami lungo la strada
della vita.
partiamo insime!
Ti voglio tanto bene.

POESIA SCRITTA DAGLI ALUNNI DI CLASSE QUINTA B

AUGURI PAPA'

19/03/2013
Noi alunni di 5A facciamo un grande augurio.
E per voi papà abbiamo scritto questa poesia e sarebbe bello che voi la leggeste.

PARTIAMO INSIEME
Papà partiamo insieme
mi piace stare accanto a te.
Rallenta per favore
voglio aprirti il mio cuore
per esprimerti tutto il mio amore.
Sei davvero speciale
per me sei il papà ideale.
Mi sai portare dove
la fonte delle felicità prevale.
Papà tu sei la mia guida
mi conduci lungo la strada della vita.
Anche se a volte litighiamo
pur sempre ci amiamo.
Papà partiamo insieme!
Ti voglio tanto bene.
19 Marzo 2013

giovedì 14 marzo 2013

Il Salice Piangente

Nell'attesa della primavera noi alunni di classi 2.0 abbiamo scritto alcune descrizioni sugli alberi.
Eccone una....Parla del Salice piangente, un bellisimo albero dalle favolose qualità. 
Se volete conoscerle, leggete questo racconto e le scoprirete!
IL SALICE PIANGENTE

Esiste un albero che nonostante il suo nome di tristezza e malinconia riesce a rispecchiare la bellezza della natura: il salice piangente. Il suo tronco è un po' grossolano, i rami quasi invisibili sono ricoperti da piccole foglie fluttuanti a forma di goccia. Con il suo tronco ricurvo e le foglie cadenti, appese come grappoli d'uva ai rami, riesce a diffondere nell'aria un particolare senso di nostalgia, e con una folata di vento, il lieve fruscio interrompe la quite intorno, riesce a portar via esuli pensieri.
Quando alla sera il sole tramonta dietro i rami, il salice colora con l'ombra delle sue foglie;  il tronco rossastro, le nuvole di un rosa opaco, gli fanno da sfondo, così la sera il salice dà un senso di calore e protezione per chi viene ospitato sotto la sua chioma; ma al mattino ecco che il salice ritorna malinconico, facendo da scudo con le sue foglie al sole cocente
                                                                                              Sofia Romagnosi

sabato 2 marzo 2013

Gladius

Oggi abbiamo  parlato del RACCONTO STORICO:
il racconto storico parla di avvenimenti che sono o potrebbero essere successi realmente.
Abbiamo cominciato il racconto storico con i Romani.
Io (Lorenzo Marigo), Nicolò Buggio e Matteo Mattietto abbiamo fatto in gruppo un racconto storico:
 
Gladius:
il più forte dei gladiatori

A Roma molti gladiatori entravano nel Colosseo ma pochi ne uscivano. Uno di questi era Gladius, egli era di aspetto forte e imponente, nessuno lo aveva mai battuto, oltretutto era uno dei dieci nipoti adottivi di Cesare: Ottaviano, Menedora, Agrippa, Mecenate, Erippone, Teriullo, Manducone, Bruto, Fulordione e naturalmente Gladius.

L'unico difetto di Gladius è che era troppo sicuro di sé.

Venne un giorno dove nel Colosseo entrò nell'arena un nuovo gladiatore, preso dalle prigioni romane.

Di aspetto era esile e gracile, perciò Gladius era convinto che batterlo fosse un gioco da ragazzi.

Ma Teoduns (ovvero il prigioniero) aveva una dote nascosta:

Sapeva usare con destrezza il gladio, la lancia, il tridente e la rete, perciò quando Gladius si avventò su di lui Teoduns fece un rapido spostamento, lo colpì tre volte con il gladio, lo intrappolò nella rete, prese la lancia che sfoderò da dietro la schiena e guardò Cesare che abbassò il pollice...

Gladius era umiliato e infine l’arma crudele lo colpì in fronte.....Gladius era morto.

La folla acclamò il nuovo campione ma egli non disse una parola e con la testa rivolta sul campo di battaglia uscì e da allora nessuno più lo rivide.

Un commento che vogliamo lasciare al termine del nostro racconto e che...la lotta non porta a niente se non la morte.